Anno: 2012 | Autore: M. GABRIELLA IMBESI

 

UN ATLANTE MONDIALE PER L’ENERGIA EOLICA E SOLARE:
la più recente strategia sulle fonti rinnovabili


M. GABRIELLA IMBESI

Genesi del rapporto Implementation Strategy for a global solar and wind Atlas

L’Agenzia internazionale delle energie rinnovabili (IRENA Internationaal Renewable Energy Agency) ha pubblicato, grazie al contributo di un’apposita commissione di lavoro, un interessante rapporto sulla formazione di un atlante  geografico in grado di fornire una dettagliata serie di informazioni in tema di energia da fonti rinnovabili.
Lo studio è frutto dell’iniziativa di un gruppo di lavoro multilaterale sulle tecnologie dell’energia eolica e solare (MWGSW Multilateral Working Group on Solar and Wind Energy Technologies) che ha preso avvio nel luglio del 2009, in occasione del Forum degli economisti delle maggiori potenze mondiali, confluita un anno più tardi nell’esperienza della Conferenza di Copenhagen (COP 15).
Scopo  del progetto è implementare la strategia sulle fonti rinnovabili, predisponendo un piano d’azione (Technology Action Plans TAPs) per tratteggiare le dieci misure “chiave” ritenute essenziali per individuare le tecnologie a basso consumo di carbone e, di conseguenza, a limitato impatto ambientale. Il tutto sotto la guida di Danimarca, Germania e Spagna che hanno assunto la responsabilità del programma.
Dopo i primi due incontri interministeriali sull’energia pulita (tenutisi rispettivamente a Washington nel luglio del 2010 e ad Abu Dhabi nell’aprile del 2011) sono stati individuati i due principali settori d’azione: l’uno riguarda lo sviluppo di un atlante dell’energia eolica e solare e l’altro l’elaborazione di una metodologia comune di intervento a lungo termine.

Il focus della strategia: il progetto “Global Atlas
Il progetto si avvale delle risorse finanziarie di alcune Organizzazioni internazionali, che si sono aggregate intorno ai due partner iniziali  IRENA  e UNEP (United Nations Environment Programme), e del ruolo di naturale leadership del citato gruppo di lavoro.
Mappare la dislocazione delle fonti rinnovabili a livello globale, sia per mare che per terra, non è facile, tanto più che le banche dati esistenti sono piuttosto frammentarie e prendono in considerazione solo alcuni aspetti delle energie alternative. L’obiettivo è invece quello di costruire un atlante mondiale da mettere a disposizione degli investitori che individui le aree geografiche più adatte, ma che contenga anche valutazioni ad ampio spettro di natura economica, legale, regolamentare e politica.
L’analisi prende l’avvio dall’esame di elementi naturali, quali la velocità dei venti e l’irradiamento solare, per arrivare a selezionare le tecnologie più adatte al loro sfruttamento.
Per i governi interessati al progetto l’approccio richiede tempi piuttosto lunghi (si va dai 30 ai 50 anni), necessari soprattutto per riuscire a conciliare l’impiego di energie alternative con le altre attività economiche e con la protezione ambientale. L’obiettivo è quello di approntare le infrastrutture necessarie, introdurre incentivi di mercato adeguati e predisporre le politiche idonee a sviluppare ed implementare le rispettive strategie energetiche nazionali.

Il prodotto e l’architettura del progetto
Il risultato finale sarà un sistema geografico informativo (GIS Geographic Information System), cioè una banca dati integrata via internet che aggregherà gli strumenti informatici di alcune organizzazioni di settore, individuando diversi target di utilizzatori finali dei servizi predisposti: siano essi politici, investitori o educatori pubblici.
Il valore di questo atlante come strumento politico – decisionale è immenso. Può dirigere ed accrescere la cooperazione su scenari globali e consentire l’adozione di strategie mirate. Tuttavia ogni livello di potere decisionale (nazionale, regionale e locale) richiede un’interpretazione diversa dei dati e un differente approccio.
Lo scopo dell’atlante è quello di sviluppare un’architettura aperta che connetta le più importanti banche dati in forma facilitata.
I servizi forniti dovranno quindi tenere conto delle diverse categorie dei previsti fruitori e corrispondentemente delle diverse tipologie di informazioni raccolte.
Si tratta di costruire sofisticati modelli statistici in grado di convertire i dati sulle fonti rinnovabili in efficaci indicatori socio – economici ed ambientali, quali il volume degli occupati, le dimensioni dei mercati, gli investimenti o la riduzione di anidride carbonica.
Sono state così individuate tre aree di intervento che spaziano dall’identificazione dei potenziali clienti e degli stakeholder interessati alla raccolta dei dati, dalla proiezioni degli stessi dati (solari, eolici, socio-economici, geografici e tecnologici) alla costruzione di mappe interattive.
Per esempio, per quanto riguarda l’energia solare, l’intensità di questa varia molto a seconda della stagione e della posizione geografica del territorio preso in esame (le variabili tempo e spazio). Inoltre la costruzione di un database per attuare lo sfruttamento durevole dell’energia solare ha bisogno di un’area di  riferimento piuttosto ampia e di un’applicazione a lungo termine, almeno decennale. La raccolta dei dati satellitari dura parecchi anni e le informazioni metereologiche, acquisite dalle geostazioni per la determinazione di orbite satellitari, presentano un’alta risoluzione spaziale. Tali modelli climatici globali possono fornire informazioni sulla composizione dell’atmosfera e sulle radiazioni solari.
Per quanto riguarda, invece, l’energia eolica questa è generalmente sottostimata. Infatti l’estrema variabilità del vento non consente di far confluire l’intera energia eolica nell’analisi.
L’atlante del vento fornirà dati globali ad alta risoluzione, grazie ad una metodologia unificata in grado di stimare eventuali errori e scarti dalla media. In particolare il sistema consentirà di impiegare modelli in microscala capaci di calcolare anche la variabilità del vento che soffia sul mare.
In conclusione, nell’ambito del progetto ministeriale per l’energia pulita, l’atlante mondiale per l’energia solare ed eolica rappresenta un’occasione unica ed irripetibile per raccogliere, da parte di un consorzio di alto livello, i dati aggregati sull’energia rinnovabile.
Il progetto tratta informazioni reali e trasparenti provenienti da metodologie testate e che hanno superato le verifiche condotte da istituti di ricerca accreditati a livello internazionale.
Per aiutare i provider ad acquisire i dati sull’energia rinnovabili la strategia migliore è chiamata GEO (Group on Earth Observation), Gruppo sull’osservazione della terra, che sta avviando un programma di implementazione decennale. Questo copre il periodo 2005-2015 e tiene conto delle seguenti variabili: disastri, salute, energia, clima, acqua, tempo, ecosistema, agricoltura e biodiversità.
Il sistema di distribuzione delle informazioni così costruito presenta numerosi vantaggi  tra i quali spicca la tutela della proprietà intellettuale, in quanto si potrà accedere ai dati solo in forma protetta, attraverso la rete di Atlas, garantendo così il riconoscimento della capacità inventiva dei singoli rispetto ai possibili utilizzi futuri.

 

Pubblicato su AmbienteDiritto.it il 21 maggio 2012